Vergne amore a prima vista

di Giancarlo Mariucci

formato: mm. 160×230
pagine: 288

Descrizione

L’autore Giancarlo Mariucci è nato a Perugia il 3 settembre 1935. Diplomato in ragioneria. Dirigente di azienda dal 1980 e direttore, in Torino, di importanti aziende di trasporti, spedizioni e logistica a livello nazionale ed internazionale fino all’anno 1994. Membro del Direttivo, per oltre 25 anni, dell’Associazione Piemontese delle Aziende di Trasporto Spedizione e Logistica (APSACI) con sede in Torino. Per cinque anni docente di tecnica dei trasporti e logistica presso istituti di formazione di Torino e provincia. Per oltre dieci anni, consulente per la preparazione delle aziende del settore alla certificazione della qualità UNI EN ISO 9001 e 9004. Presente in Vergne dal 1973 avendo a suo tempo acquistato la casa dell’attuale abitazione. Dal 1998 residente nella frazione e dal 2002 trasferito stabilmente dopo il pensionamento. Amante delle Langhe e della frazione di Vergne in cui abita.

La pubblicazione di questo volume “Vergne, amore a prima vista” ricopre un ruolo primario nelle difesa dell’identità locale e nella concretizzazione di memorie assopite volte a far rivivere immagini dimenticate che narrano la storia e le vicissitudini delle famiglie che hanno vissuto in questo borgo coronato da morbide colline e impreziosito dalla maestosità dell’arco alpino.

La conoscenza della storia locale, con i suoi rimandi a fatti e fenomeni storici, è sicuramente un importante stimolo a conoscere e a far crescere in ognuno di noi l’interesse per il patrimonio storico culturale e a valorizzarlo in modo responsabile e duraturo. Le ricerche complesse e meticolose frutto del lavoro del rag. Giancarlo Mariucci si sono basate, oltre che su testi editi, sulle personali conoscenze e sulla documentazione reperita in archivi diversi. Un lavoro di notevole impegno il cui esito è davvero lodevole e costituisce il punto fermo per le conoscenze sulla borgata di Vergne.

La lettura di questo libro rende ognuno di noi, e in particolar modo i più giovani, consapevoli dell’appartenenza a questa comunità e del profondo legame col passato.